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Mi chiamo Federica Francescato e sono una psicologa e psicoterapeuta a indirizzo cognitivo-neuropsicologico integrato. 

Iscritta all’Ordine degli Psicologi del Lazio con il n° 22612, esercito come libero professionista da diversi anni in provincia di Roma.

Mi trovate a Pomezia presso gli studi medici siti in Via dei Castelli Romani e a Genzano di Roma presso l’ambulatorio di psicologia dell’Istituto Fatebenefratelli. Sono disponibile inoltre per sedute online.

Attualmente oltre lo studio privato lavoro presso l’Istituto Fatebebenefratelli di Genzano di Roma all’interno del reparto di riabilitazione residenziale occupandomi di persone adulte con disabilità intellettiva.

Un pò di me e della mia storia formativa e professionale...

Sicuramente vorrai sapere altro su di me, così nelle prossime righe mi racconto un pò.
Ho deciso di fare la psicologa perché ho sempre creduto fermamente che nessuno deve affrontare da solo i propri problemi, che un’emozione condivisa è un’emozione che per quanto pesante, se sostenuta, in due è già più leggera. Sono sempre stata molto curiosa e ho sempre avuto una predisposizione all’ascolto dei bisogni e delle emozioni altrui, la capacità di osservare le cose nel modo in cui le vede e le sente l’altro. Al liceo mi sono appassionata e avvicinata al mondo della psicologia e spinta dalla motivazione di voler aiutare l’altro ho deciso di intraprendere il mio percorso.

Nel corso delle mie esperienze formative e professionali ho avuto l’opportunità di lavorare con molte persone di età diverse, in contesti anche molto differenti tra loro (a casa, in studio, in strutture pubbliche, in RSA, in reparto post-acuzie), imparando ad approcciarmi in modo flessibile ai diversi bisogni espressi.

La prima esperienza di aiuto in realtà è stata come volontaria per la Croce Rossa Italiana. Attraverso l’università (mi sono laureata alla magistrale con Lode alla Sapienza in Psicologia clinica e tutela della salute) ho cominciato a confrontarmi invece con persone adulte con disturbi mentali, anche gravi, condividendo assieme a loro storie, racconti e anche esperienze (come i tornei di calcio organizzati dal CSM), iniziando a destreggiarmi con i primi test psicologici che ho approfondito poi tramite il conseguimento con il massimo dei voti di un master in psicodiagnosi e valutazione psicologica (LUMSA) e che utilizzo in quanto utili a comprendere meglio alcune situazioni e in grado di fornire un metro di paragone rapido e oggettivo per valutare se sta funzionando o meno un percorso di aiuto; un po’ come quando si osservano due foto, il prima e il dopo. Ho continuato poi mettendomi in gioco con bambini dagli 8 anni in su e gli adolescenti, catapultandomi nelle sfide di queste fasi dello sviluppo. Ho lavorato poi fornendo sostegno e aiuto a coloro che affrontano le problematiche relative ad un invecchiamento patologico, supportando chi aveva sviluppato una demenza, anche attraverso interventi di stimolazione cognitiva, aiutando anche le famiglie. Arrivando infine a lavorare con persone con disabilità intellettiva adulta in ambito residenziale.

Un aspetto a cui do valore, e che numerose ricerche evidenziano sia indispensabile alla riuscita dell’intervento, è la relazione. Ho dato ampio spazio alla mia crescita personale, perché inevitabilmente nel lavoro psicologico con le persone entrano in gioco valori, bisogni e scopi che appartengono anche al professionista.